C U M A  
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IL VIDEO

Il nome deriva dal nome greco Κύμη (Kýmē), che significa "onda", facendo riferimento alla forma
 della penisola sulla quale è ubicata.Il territorio dove sorse questa colonia greca, fu abitato fin dall’età
preistorica e protostorica. Fra tutte le colonie elleniche della Magna Grecia, Cuma posta sul litorale
campano di fronte all'isola di Ischia, era una delle più antiche e più lontane dalla madrepatria.
Attualmente Cuma è una frazione del comune di Pozzuoli.In linea di massima si pensa che sia
stata fondata intorno al 740 a.C., anche se la più antica documentazione archeologica risale al
725-720 a.C.Secondo la leggenda, i fondatori di Cuma furono gli Eubei di Calcide, che sotto la guida
di Ippocle di Cuma (è dibattuto se si sia trattato di Cuma euboica o di Cuma eolica, ma probabilmente si
 tratta della prima) e Megastene di Calcide, scelsero di approdare in quel punto della costa perché attratti
dal volo di una colomba o secondo altri da un fragore di cembali.Tali fondatori trovarono un terreno
particolarmente fertile ai margini della pianura campana. Pur continuando le loro tradizioni marinare e
commerciali, i coloni di Cuma rafforzarono il loro potere politico ed economico proprio sullo sfruttamento
della terra ed estesero il loro territorio contro le mire dei popoli confinanti.Tante furono le battaglie che i
Cumani combatterono per difendere la propria terra dagli attacchi degli Etruschi di Capua, degli Aurunci e
dalle popolazioni interne della Campania.Col passare del tempo, Cuma stabilì il suo predominio su quasi tutto
il litorale campano fino a Punta Campanella, raggiungendo il massimo della sua potenza. La riscossa dei popoli
confinanti, però non si lasciò attendere a lungo, infatti nel 524 a.C. gli Etruschi di Capua formarono una lega con altre popolazioni, per conquistare Cuma ed espandersi sia territorialmente che commercialmente. Lo scontro si risolse favorevolmente per i Cumani, grazie anche all'abilità strategica del tiranno Aristodemo detto Màlaco.
 

La via sacra

Tempio di Giove

Tempio di Apollo

Scavi foro romano

Antro Sibilla

File:Cuma 2.jpg

File:Tempio di Giove 1.jpg

File:Tempio di Apollo 2.jpg

File:Cuma 9.jpg File:Antro della Sibilla 4.jpg

Dopo questa battaglia ne seguirono altre due vittoriose per i Cumani, una prima accanto ai Latini ad Aricia
contro gli Etruschi ed una seconda nel 474 a.C. al fianco dei Siracusani i quali avevano inviato la loro flotta
sempre contro gli Etruschi, riuscendo definitivamente a cacciarli dalla Campania. Scontro ricordato come
battaglia di Cuma. Le gloriose vittorie della colonia ne avevano accresciuto il prestigio, tanto che a quanto
riferisce Diodoro Siculo, col nome di 'campagna di Cuma' si soleva indicare tutta la regione dei Campi Flegrei.
La fortuna di Cuma non resisté a lungo poiché, intorno al 421 a.C., soccombettero all'avanzata dei Campani che la conquistarono.Nella conquista romana della Campania, a Cuma fu data (nel 334 a.C.) la civitas sine suffragio e quando,
oltre un secolo dopo, Annibale tentò in ogni modo di conquistarla insieme a Puteoli, essa gli si oppose risolutamente
 infliggendo, presso Hamae (che alcuni studiosi identificano nei dintorni dell’attuale Torre di Santa Chiara,
mentre altri più al nord, verso il Volturno) una dura sconfitta alle truppe di Capua che si allearono coi
Cartaginesi (215 a.C.).Da allora Cuma si servì della lingua latina nei suoi atti ufficiali e fu fedele alleata di
Roma di cui diventò municipium.In quel periodo la Campania era in pieno sviluppo economico e Cuma,
che da un lato godeva di un'ottima posizione strategica per le azioni militari, dall'altro soffriva per la difficile
comunicazione commerciale dovuta dalla presenza della Silva Gallinaria e degli acquitrini di cui era circondata.
Durante le guerre civili Cuma fu una delle più valide roccaforti che Ottaviano oppose a Sesto Pompeo,
ma dopo la vittoria di Ottaviano, essa diventò posto di riposo e di quiete, un rifugio dalla vita tempestosa
ed agitata di Puteoli, città tanto tranquilla che Giovenale, nella III satira, non può fare a meno di
invidiare ad un suo amico.In seguito divenne uno dei maggiori centri del Cristianesimo campano
e baluardo di civiltà. Caduta inesorabilmente la fortuna di Puteoli a causa delle incursioni barbariche,
al contrario, Cuma posta su una collina inaccessibile, fortificata e circondata dalla Silva Gallinaria,
riuscì a resistere ancora per lungo tempo.Durante la guerra tra Goti e Bizantini, Cuma fu a lungo teatro
di alterne vicende della lotta. Cadde sotto il potere dei Bizantini e nel 558 d.C. fu fortificata dal prefetto
della flotta Flavio Nonio Erasto, finché passò sotto la dominazione longobarda e governata dai duchi di
Napoli.Le scorrerie dei Saraceni le diedero il colpo di grazia. Insediati sull'acropoli dove potevano trovare
un rifugio sicuro nelle gallerie del monte, i pirati seminarono a lungo il terrore nel golfo di Napoli, finché
quest'ultimi nel 1207 sotto il comando di Goffredo di Montefuscolo, decisero di porre fine alle razzie e
 alle incursioni, stanandoi Saraceni nei loro covi, liberando così il golfo.